Termografia in edilizia: cosa vedi davvero (ponti termici, condensa, infiltrazioni)
La termografia a infrarossi permette di leggere le temperature superficiali e visualizzare differenze (ΔT) che rivelano ponti termici, condensa, infiltrazioni o anomalie impiantistiche. In questa guida impari a interpretare correttamente le immagini IR e a evitare gli errori più comuni.
TL;DR
- La termografia mostra temperature, non “l’umidità” in sé: l’umidità si deduce da pattern e ΔT.
- Per una diagnosi solida: termocamera + igrometro/datalogger + verifica ventilazione.
- Attenzione a emissività, riflessi e auto-scala: sono le prime fonti di errore.
Cosa misura la termocamera
Una termocamera rileva la temperatura superficiale stimando la radiazione IR emessa. L’accuratezza dipende da: emissività del materiale, riflessioni (specchiamento) e condizioni ambientali.
- Emissività: pareti pitturate ≈ alta; metalli lucidi ≈ bassa (richiedono nastro opaco).
- Riflessi: finestre, piastrelle lucide e acciaio “rimandano” sorgenti calde/fredde.
- ΔT: servono differenze termiche (es. esterno freddo/interno caldo) per far emergere i pattern.
Come leggere correttamente le immagini
- Scala: evita auto-scala estrema; usa un range coerente tra scatti per confronti.
- Punti/Aree: marca spot e aree per confrontare Tmax/Tmin/Tmedia.
- ΔT contestuale: annota temperatura interna/esterna: senza contesto, la lettura inganna.
- Palette: scegli una paletta “lineare” e leggibile; evita effetti “wow” che falsano la percezione.
Ponti termici & condensa
Ponti termici e punti freddi compaiono come zone più fredde (blu/viola) su pareti/soffitti. Se la temperatura scende vicino al punto di rugiada, è probabile la condensa e quindi muffa.
- Pattern tipici: angoli, spigoli, travi, pilastri, contorni finestre.
- Conferme: igrometro a contatto, datalogger RH/°C, verifica ricambi aria (VMC).
- Interventi tipici: VMC, isolamento interno mirato, cavi scaldanti su punti critici.
Infiltrazioni e umidità nascosta
L’acqua modifica la temperatura superficiale per evaporazione e conduzione: la termografia mostra effetti indiretti, non l’acqua “in sé”.
- Segnali: aloni freddi irregolari, scie gravitazionali, disomogeneità su pareti/soffitti.
- Verifiche: igrometro in profondità/sonde, test localizzati, confronto nel tempo.
- Nota: sole, vento e riscaldamento alterano i pattern; pianifica lo scatto.
Best practice di ripresa
- Scegli l’orario: mattino presto/inverno per ΔT naturale; evita sole diretto recente.
- Imposta emissività: usa valori corretti o nastro opaco su superfici lucide.
- Documenta: foto IR + visibile, note su RH/°C, vento/sole, settaggi camera.
- Confronta: ripeti scatti con stessa scala e in punti di controllo.
Errori comuni
- Palette “spettacolo” che nascondono differenze reali.
- Auto-scala estrema: ogni foto sembra “drammatica” ma non è confrontabile.
- Emissività errata su metalli/lucidi → temperature sballate.
- Riflessi di stufe/sole/persone scambiati per anomalie.
Sintomi → cause → strumenti
| Sintomo | Possibili cause | Strumenti utili |
|---|---|---|
| Muffa in angolo | Ponte termico, scarsa ventilazione | Termocamera, datalogger RH/°C, VMC |
| Aloni irregolari a soffitto | Infiltrazioni da copertura/impianto | Termocamera + igrometro/sonde |
| Condensa su serramenti | Punto di rugiada raggiunto, ricambi aria bassi | Termocamera, datalogger, VMC |
FAQ veloci
La termografia misura l’umidità? No, misura temperature. L’umidità si inferisce da pattern e conferme strumentali.
Quando è meglio scattare? Con un buon ΔT interno/esterno, evitando sole e riflessi.
Serve un tecnico? Per diagnosi affidabile sì: la lettura richiede esperienza e strumenti complementari.
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